violenza di genere

Terapia di gruppo per gli uomini violenti: «Curarli per salvare le donne»

Terapia di gruppo per gli uomini violenti: «Curarli per salvare le donne»

«Mi dice mia moglie che sono violento. Non lo so, ma c’è qualcosa che non va in me». Uomini in cerca di aiuto. Una mano arriva dalla onlus Studiodonne.

https://www.ilmessaggero.it/mind_the_gap/violenza_donne_terapia_uomini-4732893.html?fbclid=IwAR1QxmFEPSvm8PXZq-3-XLJmxvY6MsvjnubHKtTEpyvYsBYlUlDPPqQTI0U

A difesa delle donne un progetto nei confronti del violento.

Separarsi con amore si può, arriva la lonely planet dei divorzi

In barba al latino facile dictu difficile factu, ecco una guida concreta per affrontare le separazioni disinnescando i conflitti. Un libro, alla sua seconda edizione (Aracne Editrice, pagine 119, costo euro 13,50; ebook su www.studiodonne.it), che spiega come sia possibile allontanarsi dal partner, in sette passi, senza contrasti e ostilità.

https://www.siciliaedonna.it/notizie-e-attualita/separarsi-con-amore-si-puo-arriva-la-lonely-planet-dei-divorzi/

 

app

App anti abusi, molestie e stalking: la tecnologia a favore delle donne

App contro la violenza di genere

App che possono salvare: la tecnologia può fare molto per la violenza di genere, può rispondere prontamente alle richieste di aiuto e/o indirizzare le donne che necessitano di aiuto.

Sono diverse le applicazioni che, grazie alla geolocalizzazione e la rete, riescono ad essere un valido supporto per donne in pericolo. Sono attive h24 e totalmente gratuite, mettono in contatto le donne con i numeri d’emergenza e con i centri antiviolenza più vicini.

where are uWhere are U

App ufficiale del 112, numero europeo dell’emergenza, connette automaticamente la donna in difficoltà alla centrale 112 più vicina. App adatta sia per android che iOS. Se non si può parlare c’è l’opzione chiamata silenziosa in cui si può indicare il tipo di intervento richiesto.

Quando viene effettuata la chiamata viene inviata automaticamente la posizione.

 

D.i.re

App gratuita e creata dalla rete D.i.re capace di mettere in contatto subito la donna con il centro antiviolenza più vicino. Anche questa app è compatibile per Android e iOS.

Le utenti possono registrarsi anche con profilo anonimo e nella app troveranno anche molte informazioni e la possibilità di creare un’agenda per annotare tutti i vari casi di violenza e maltrattamento subiti utili alla ricostruzione.

Shaw

Shaw è l’acronimo di Soroptimist Help Application Women, una rete internazionale di donne attive in campo di diritti umani diffusa oggi in 130 paesi  per un totale di 176.000 socie. L’app è molto intuitiva e tradotta in 12 lingue.

App disponibile per Android i iOS, dedicata e rivolta alle donne che vogliono denunciare, possono mettersi in contatto con il 112, che con il 1522 numero messo a disposizione dal Dipartimento Pari Opportunità ed attivo dal 2006.

L’app segnala inoltre i centri antiviolenza più vicini e ha diverse sezioni tra cui legge in grado di dare le informazioni basilari di carattere giuridico.

 

Stalking buster 

App prodotta da Fondazione Donna a Milano e Avenade Italy disponibile per Android, iOS e Windows phone. Permette di avere una mappa dettagliata del luogo in cui ci si trova, di chiamare il numero 112, un altro numero precedentemente impostato o lanciare un sms di emergenza con le proprie coordinate inserite.

 

 

femminicidio

Femminicidio: cosa significa e da dove deriva questa parola

Femminicidio: una parola aggiunta recentemente nel nostro vocabolario per indicare l’uccisione di una donna per opera del partner o ex.

E’ un neologismo dibattuto in quanto fa riferimento a una specificità del più ampio concetto di omicidio.

Femminicidio non è una parola coniata dalla stampa. Per la prima volta fu utilizzata dalla criminologa Diana Russell nel 1992 nel libro Feminicide.

Fino a quel momento, il termine utilizzato era uxoricidio che deriva dal latino uxor moglie e faceva specifico riferimento all’uccisione della moglie in quanto coniuge.

Non esisteva una parola specifica che facesse riferimento all’uccisione di una donna in quanto tale.

Secondo la Russell le società patriarcali usano il femminicidio come forma di controllo e punizione.  La “colpa” della donna è quella di essersi opposte al potere dell’uomo.

Nel primo rapporto mondiale sul tema del 2012 Rashida Manjoo, relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, dichiara che gli omicidi di genere sono tollerati e socialmente giustificati raggiungendo proporzioni allarmanti in tutto il mondo.

Femminicidio: l’evoluzione del termine

L’antropologa messicana Marcela Lagarde estese per prima il termine femmicidio anche a casi di maltrattamenti e strupri subiti dalle donne sudamericane.

In Italia il termine viene introdotto nel 2008 dalla consulente ONU in materia di violenza di genere, Barbara Spinelli con la pubblicazione di un libro dal titolo: Femminicidio. Dalla denuncia sociale al riconoscimento giuridico internazionale.

Il femminicidio non si configura come un caso isolato, ma come l’ultimo epilogo di un ciclo di violenza.

La linguista Valeria della Valle, linguista e docente all’Università La Sapienza di Roma, spiega in questo video l’origine del termine femminicidio.

 

Il piano giuridico italiano

Da un punto di vista prettamente giuridico per femminicidio si intende l’uccisione della donna per mano del coniuge o ex partner.

Sulla base delle indicazioni proveniente dalla Convenzione del Consiglio d’Europa, fatta ad Istanbul nel 2011, in Italia viene approvata la legge 119/2013 che mira a rendere più aspre le pene per gli autori di violenza.

 

 

Combattere la violenza contro le donne occupandosi dei maltrattanti

​Per sconfiggere la violenza contro le donne non bastano le leggi. E’ il triste dato che abbiamo sotto gli occhi.

I dati parlano chiaro, le violenze nei primi sei mesi dell’anno in corso sono aumentate di circa il 30% in più rispetto allo scorso anno.
Ad uccidere sono quasi sempre, compagni, mariti o ex.
Sia chiaro, una legge ad hoc è importante ma da sola non basta a fermare questo dilagante ondata di violenza.
Un altro dato è altrettanto evidente nel nostro Paese: sono ancora troppo pochi i progetti e i servizi volti al recupero degli uomini violenti.
Sono ad oggi 25 i centri in tutta Italia dedicati ai maltrattanti, per lo più ubicati al centro – nord e sono ancora troppo pochi.

Perché è importante occuparsi di uomini maltrattanti

E’ importante occuparsi di  uomini maltrattanti perché solitamente il comportamento violento si ripete.
La violenza è uno schema che si ripete e purtroppo a  cambiare sono solo i nomi delle vittime.
Quindi occuparsi e attivare percorsi di recupero rivolti ai maltrattanti significa prevenire la replicabilità di un atteggiamento violento.
Significa proteggere altre possibili vittime e nel contempo aiutare i maltrattanti ad uscire dalla spirale della violenza.
A questo link puoi ascoltare l’intervista dell’Avv. Maria Luisa Missiaggia in diretta a Radio Incontro Donna fm 96.8 in cui spiega il motivo per cui ha deciso di fondare studiodonne onlus.
La mission di studiodonne onlus è chiara: aiutare le donne occupandosi del recupero degli uomini violenti.
Il progetto specifico è #perteuomo. Nel sito è attiva una chat anonima attiva h24 a cui gli uomini violenti possono rivolgersi.

Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 della Nazioni Unite: Parità di Genere

Il quinto obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite vede come traguardo non solo la parità di genere ma anche l’eliminazione di ogni forma di violenza sia nella sfera privata che in quella pubblica.
Il mancato raggiungimento del quinto obiettivo rischia di avere una terribile ricaduta sugli altri 16 obiettivi.