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12 passi

12 passi per combattere la violenza contro le donne

12 passi per combattere la violenza contro le donne

 

Il metodo dei 12 passi nasce con gli Alcolisti Anonimi ed è oggi diffuso in più di 160 paesi.

L’associazione Alcolisti Anonimi nasce nel 1935 dall’incontro di due ex alcolisti che, per mantenere la propria sobrietà, hanno dato vita ad AA, un’associazione di mutuo aiuto dove chi ha smesso di bere, per mantenersi sobrio, aiuta chi ha difficoltà ad uscire dalla dipendenza.

I 12 passi, sono 12 fasi, un programma di recupero, un percorso spirituale ma anche un cambiamento di stile di vita.

Con il tempo il metodo dei 12 passi è stato esteso anche ad altri tipi di dipendenza: ludopatia, bulimia, dipendenza da sostanze stupefacenti.

Da questa premessa nasce la volontà dell’Associazione Studiodonne di applicare il metodo dei 12 passi agli uomini violenti grazie al progetto #perteuomo

 

I 12 PASSI

I primi tre step: l’affidarsi

  1. Abbiamo ammesso di essere contro per la violenza e che le nostre vite erano diventate ingestibili.
    2. Ora crediamo che un Potere più grande di noi stessi potrebbe riportarci alla sanità mentale.
    3. Abbiamo preso la decisione di trasformare la nostra volontà e le nostre vite in affidamento a Dio quando abbiamo creduto in Dio.

Quarto, quinto, sesto, settimo: guardare dentro sé stessi

  1. Abbiamo Realizzato un inventario morale di ricerca senza paura di noi stessi.
    5. Abbiamo Ammesso a Dio, a noi stessi e ad un altro essere umano la natura esatta dei nostri torti.
    6. Siamo completamente pronti ad avere Dio rimuovere tutti questi difetti di carattere.
    7. Umilmente abbiamo chiesto a Dio di rimuovere i nostri difetti.

Ottavo, nono, decimo, undicesimo, dodicesimo: L’ammenda e il recupero

  1. Abbiamo fatto una lista di tutte le persone che abbiamo danneggiato, e siamo diventate disposte a fare ammenda a tutti loro.
    9. Abbiamo fatto delle ammende dirette a tali persone, laddove possibile, eccetto quando farlo ferirebbe loro o altri.
    10. Abbiamo continuato a fare l’inventario personale e quando abbiamo sbagliato lo abbiamo ammesso immediatamente.
    11. Abbiamo Ricercato attraverso la preghiera e la meditazione per migliorare il nostro contatto cosciente con Dio, come abbiamo creduto in Dio, pregando solo per la conoscenza della volontà di Dio per noi e il potere di portarlo avanti.
    12. Avendo avuto un risveglio spirituale come risultato di questi Passi, abbiamo cercato di portare questo messaggio agli altri e di praticare questi principi in tutti i nostri affari.

 

 

La tutela degli orfani di femminicidio diventa legge

I figli delle vittime di femminidio sono tutelati dalla  legge in vigore dal 16 febbraio 2018. Sono doppiamente orfani, figli di un padre omicida e di una madre assassinata. La nuova tutela si applica ai figli minori e ai maggiorenni non economicamente autosufficienti della vittima di femminicidio. Ecco cosa prevede la legge: Gratuito patrocinio per […]

La violenza come dipendenza affettiva

Il percorso terapeutico ispirato al metodo dei 12 passi e messo in pratica per la prima volta per il recupero delle dipendenze da alcol ben si può adattare ad ogni tipo di dipendenza, anche alla violenza.

Le dipendenze, infatti, non riguardano solo sostanze più o meno stupefacenti, ma possono caratterizzare anche le relazioni.

La violenza ha molte sfaccettature, esiste una violenza che si esercita sul corpo, una violenza psicologica, una violenza emotiva, economica, morale.

Non si parla forse ancora abbastanza di quanto, dietro ai maltrattamenti e ai femminicidi, si nascondano spesso problematiche di dipendenza affettiva

 

Questo scritto del Prof.  Salierno spiega esaustivamente cosa è e come nasce la dipendenza affettiva

 

Nasciamo nel mondo in uno stadio di dipendenza ed impariamo, da subito, da piccoli, il prezzo che dobbiamo pagare per sentirci protetti, amati, al sicuro nelle relazioni. Ora, quando il processo va bene, si interiorizza un’idea buona di dipendenza, dove il prezzo che l’individualità deve pagare per poter stare in una relazione di sicurezza è sufficientemente basso. Quando il processo fallisce, il prezzo pagato diviene altissimo: l’interiorità diviene insicura, timorosa, servile, sempre bisognosa del consenso degli altri; si cercano verifiche, si opera controllo, si esercita violenza o la si subisce, il legame, l’alleanza, il vincolo non sono più vissuti come riparo e custodia ma come fonte di minaccia.

 

(…) In questo senso, ma solo in questo senso, perché in termini morali lo scarto etico tra vittima e carnefice è sostanziale, tra chi la violenza la esercita e chi la subisce non c’è differenza: provengono tutti e due da un fallimento relazionale, tutti e due vivono la dipendenza, il potersi fidare/affidare ad un altro come pericolo. 

 

(Gianfranco Salierno è psichiatra e direttore Csm di Magione)

I centri per uomini maltrattanti nel mondo e in Italia

Nel 1977 nasce Boston Emerge, il primo programma volontario per uomini violenti. Nell’81 a Duluth era seguita l’apertura di un secondo centro. L’importanza dei programmi di intervento per uomini violenti nei confronti di compagne (o ex) è stata riconosciuta ufficialmente dall’ONU solo alla fine degli anni ’90 attraverso la Piattaforma d’azione di Pechino. Il primo […]

Il metodo dei 12 passi per combattere la violenza di genere

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