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Bergamo. Violenza contro una donna ancora una volta

L’ultima vittima è una giovane donna di 25 anni uccisa dal suo ex marito più grande di lei di 10 anni , di origini tunisine. Rimasta ferita anche la sorella della vittima, coinvolta perché ha cercato di aiutare la propria sorella.
Il dato significativo che emerge ormai chiaramente, è il costante aumento del numero di violenze sulle donne e la ferocia con cui vengono messe in atto.
La giovane Marisa (così si chiamava) aveva più volte denunciato il suo ex marito, chiedendo aiuto, aiuto “ignorato” come ormai spesso accade dinnanzi a questi fatti.
Il carnefice dovrà rispondere sia per l’omicidio della moglie accoltellata con un solo colpo dritto al cuore, che di tentato omicidio per la sorella della donna, ricoverata all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. I medici l’hanno operata e, dopo l’intervento, non hanno sciolto la prognosi: accoltellata più volte all’addome ha riportato gravi lesioni interne.

Qualche mese fa le cronache hanno parlato del cd Codice rosso, un ddl che prevede una corsia preferenziale per le denunce, indagini più rapide sui casi di violenza alle donne e l’obbligo per i pm di ascoltare le vittime entro tre giorni dalla denuncia
Il Ministro Bonafede in quella occasione ha riassunto così la legge: “Quando una donna si rivolge allo Stato e alle forze di Polizia per denunciare una violenza che sta subendo, in quel momento quella circostanza e quella donna devono avere una corsia preferenziale, perché a volte anche un giorno può essere determinante per salvare la vita di quella donna.”.

https://studiodonne.it/2018/11/29/eccellente-lidea-di-una-corsia-preferenziale-per-i-reati-di-violenza-contro-le-donne/

E’ la seconda donna uccisa in provincia di Bergamo nel giro di due settimane, sempre per mano del proprio compagno o marito.
Ed è di qualche ora fa la notizia che arriva da Vercelli e riguarda sempre una donna, in questo episodio il suo ex le ha dato fuoco all’interno della sua auto, dopo averla insultata, picchiata e persino speronata. Le condizioni della donna sono gravissime, riporta ustioni per il 40 % del corpo. I due si erano lasciati da un paio d’anni, ma i litigi erano continuati.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini sollecita l’approvazione da parte del Parlamento del «codice rosso per le denunce delle donne che si sentono minacciate o molestate». Ed è della stessa idea la ministra per la Pubblica amministrazione, l’avv. Giulia Bongiorno, secondo cui «molte violenze nascono dalla discriminazione e troppe donne che denunziano non vengono aiutate».
E’ sull’onda di questa serie di aggressioni in costante aumento che è nato il progetto #PerTeUomo realizzato di Studiodonne Onlus dell’Avv. Maria Luisa Missiaggia. L’obiettivo è quello di riconoscere e curare le forme di dipendenza legate alla violenza per curare gli uomini maltrattanti e difendere le donne da ogni aggressione fisica o psichica. Il comportamento violento è una forma di dipendenza che, con un percorso di recupero ispirato a quello dei 12 passi previsto per la dipendenza dall’alcolismo e della tossicodipendenza, può trovare uno spiraglio di consapevolezza e cura. I gruppi di auto aiuto hanno ormai esperienza di recupero nelle dipendenze e nelle malattie cd dell’anima, gruppi dove la ricostruzione della personalità attraverso i tre pilastri della onestà, buona volontà ed impegno costante possono aprire uno spiragli odi cura e guarigione.
Partecipare alle riunioni e ascoltare il messaggio di ciascuno dei violenti attraverso la letteratura della letteratura come avviene per AA (Alcolisti Anonimi) può rappresentare una opportunità da non perdere.

https://studiodonneonlus.com/attiva-la-prima-chat-anonima-per-uomini-vittime-di-violenza/

La chat anonima creata e attiva su questo sito offre la possibilità alla persona con un problema, donna o uomo che sia, di essere ascoltato e partecipare alla creazione di un gruppo di recupero.
Per avere maggiori informazioni contattaci all’indirizzo email info@studiodonne.it.

https://it.blastingnews.com/cronaca/2017/06/condannati-2-pm-donna-uccisa-dal-marito-fece-12-denunce-ma-non-la-ascoltarono-001771841.html

 

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